Chemioterapia

Tipi di chemioterapia

Chiara Perretti
Di Chiara Perretti. Aggiornato: 19 gennaio 2017
Tipi di chemioterapia

La chemioterapia o chemio è un trattamento realizzato con prodotti chimici per curare il cancro. La chemioterapia può essere classificata in vari modi in base al punto in cui si somministra: in linea di massima si utilizza la via endovenosa, la maggior parte delle volte per mezzo di un catetere. Negli ultimi decenni, però, si sono sviluppati metodi che ne consentono l'accesso per via orale. Inoltre esistono i trattamenti localizzati; ne sono alcuni esempi l'intradurale, l'intravescicale e l'intracavitaria, tra gli altri. In questo articolo vi illustriamo i diversi tipi di chemioterapia, quali sono e quando si applica ciascuno.

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Sommario

  1. Chemioterapia adiuvante
  2. Chemioterapia neoadiuvante
  3. Chemioterapia di induzione
  4. Chemioterapia di consolidamento
  5. Chemioterapia di mantenimento
  6. Chemioterapia di prima linea
  7. Chemioterapia di seconda linea
  8. Chemioterapia palliativa

Chemioterapia adiuvante

Chemioterapia somministrata per distruggere le cellule (microscopiche) che possono essere rimaste nel corpo una volta asportato per via chirurgica il tumore. La chemioterapia adiuvante serve a prevenire una possibile ricomparsa del cancro.

Chemioterapia neoadiuvante

Chemioterapia somministrata prima della procedura chirurgica. La chemioterapia neoadiuvante può essere somministrata per cercare di ridurre le dimensioni del cancro. La diminuzione delle dimensioni del tumore con l'attuazione di questa chemio può essere sensibile.

Chemioterapia di induzione

I ricercatori hanno scoperto che il miglior modo di curare i pazienti con la leucemia linfoblastica acuta, o LLA, è somministrando ampie dosi di medicinali chemioterapeutici in un periodo di tempo molto breve. Il concetto è quello di eliminare le cellule della leucemia in modo rapido prima che si presenti la resistenza ai medicinali. La terapia si divide in due fasi: induzione della remissione e terapia dopo la remissione. La chemioterapia di induzione di remissione si somministra per produrre un remissione completa (scomparsa completa della leucemia individuata) nel midollo osseo. Si dice che una remissione completa si presenti quando meno del 5% dei "blasti" della leucemia rimane nel midollo osseo e si presenta il ritorno del normale conteggio sanguigno. Al momento, più del 95% dei bambini e tra il 70 e l'80% degli adulti ottiene una remissione completa dopo il trattamento iniziale con la chemioterapia.

Chemioterapia di consolidamento

Chemioterapia somministrata una volta ottenuta la remissione. L'obiettivo di questa terapia è il mantenimento della remissione. La chemioterapia di consolidamento è anche chiamata terapia di intensificazione. Questo termine si usa con frequenza nei trattamenti di di leucemia acuta.

Chemioterapia di mantenimento

Chemioterapia somministrata in dosi minori per aiutare a prolungare una remissione. La chemioterapia di mantenimento è usata solo per alcuni tipi di cancro, comunemente leucemie linfatiche acute e leucemie promielocitiche acute.

Chemioterapia di prima linea

Chemioterapia che, grazie agli studi di ricerca e sperimentazione clinica, è stata determinata come quella con migliori probabilità per curare un cancro. Si può anche definire terapia standard.

Chemioterapia di seconda linea

Chemioterapia somministrata quando una malattia non risponde o riemerge dopo la chemioterapia di prima linea. Gli studi di ricerca e sperimentazione clinica hanno stabilito che la chemioterapia di seconda linea è efficace per trattare un cancro che non risponde o riemerge dopo la chemioterapia standard. In alcuni casi, si può chiamare terapia di soccorso.

Chemioterapia palliativa

La chemioterapia palliativa si applica spesso per quei tumori che, a causa del loro grado di evoluzione e altre circostanze, sono considerati incurabili dall'oncologo; ma ciò non significa che debbano esserlo necessariamente. Il suo obiettivo, come indica la sua stessa denominazione, non è direttamente inteso alla cura, ma piuttosto alla riduzione dei sintomi o al ritardo nella loro comparsa, al miglioramento della qualità della vita, all'aumento del tempo di sopravvivenza e alla riduzione tumorale.

Per valutare questa indicazione, oltre allo stato generale e funzionale del paziente, la sintomatologia, l'aspettativa di vita e l'interesse che possa avere nel ricevere un trattamento oncologico, il medico dovrebbe tenere conto sia degli eventuali effetti collaterali del trattamento che dei benefici che ci si aspetta ottenere in funzione di tutto quanto detto.

Questo articolo è puramente informativo, in unCOME non abbiamo la facoltà di prescrivere nessuna cura né realizzare alcun tipo di diagnosi. Ti invitiamo ad andare dal medico nel caso in cui presenti qualsiasi tipo di malessere.

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