Infezioni batteriche

Come sapere se ho la fimosi

Valentina
Di Valentina. Aggiornato: 26 settembre 2017
Come sapere se ho la fimosi

Maschi e femmine sono spesso condizionati nel loro inconscio da paure legate a problemi riguardanti i loro organi sessuali, più o meno gravi, che determinano comportamenti invalidanti nella sfera sociale e intima, quindi la parte più importante della loro esistenza. Un esempio nel caso degli uomini è la presenza della fimosi, una patologia che interessa il pene, in particolare le parti del glande e del prepuzio. Approfondiamo in cosa consiste la fimosi e come va curata, partendo da un’autodiagnosi e con la consultazione di un medico ci si può rassicurare su un problema che non è poi così grave.

Potrebbe interessarti anche: Come riconoscere i sintomi della varicella

Passi da seguire:

1

Si può definire come un restringimento del prepuzio nella parte che, scoprendo il pene, permette al glande di fuoriuscire scorrendo. Può presentarsi in forma congenita o acquisita: nel primo caso si ha dalla nascita o dai primi anni di vita; solo se è serrata si può risolvere esclusivamente per via chirurgica, di solito invece basta che la madre del bambino eserciti una piccola resistenza sulla pelle tramite emollienti al fine di favorirne l’eleasticità.

2

In caso la fimosi sia serrata, si ha difficoltà ad urinare, se il soggetto la manifesta a pene non eretto; se invece si manifesta a pene eretto, la fimosi è non serrata, e si corre il rischio di non riuscire più a ricoprire il glande se si scopre con forza, causando uno strangolamento dello stesso, ed un interventi chirurgico d’urgenza è l’unica via di uscita. La fimosi acquisita si manifesta nell’adulto che non ha mai avuto nessuna difficoltà in tal senso, in seguito a ripetute infiammazioni, tipo funginee o batteriche del glande o del prepuzio (ad esempio le balanopostiti).

3

Sia la cute del pene che la semimucosa di glande e prepuzio sono spesso aree di annidamento dei germi e di secrezioni stagnanti, prodotte da ghiandole sebacee che si trovano sulla corona del glande. Se è frequente l’igiene locale, non si percepisce la presenza di questa sostanza oleosa, altrimenti si forma lo smegma, liquido biancastro e cremoso, zona dove germi e funghi possono proliferare, con la conseguente formazione di balaniti e balanopostiti.

4

Sono due i fenomeni che invalidano la vita del paziente soggetto a questa patologia: il continuo interscambio con la partner del problema, causandole vaginiti e cerviciti, ed il progressivo restringimento della pelle del prepuzio, che diviene anelastica, fino all’impossibilità di scoprire il glande. La fimosi, seppur con una percentuale bassissima di casi, può indurre ad un aumentato rischio di tumore del pene. Un altro problema che può insorgere con la balanite/balanopostite è l’aumento dell’infiammazione della cute intorno al glande, con una maggiore stimolazione della parte ed un’accentuazione dell’eiaculazione precoce.

5

Andando ad analizzare le possibili soluzioni, queste vanno ricercate anzitutto nella necessità di determinare quali microbi abbiano invaso il solco balano-prepuziale, al fine di elaborare un antibiogramma, necessario per stabilire la migliore terapia. Si possono adottare farmaci antibiotici ed antiflogistici in pomate e compresse, anche se non è certa la loro efficacia. Spesso, però, anche se non così frequentemente, viene consigliata una terapia chirurgica, che è detta “circoncisione”, e consiste nella rimozione della pelle del prepuzio totalmente o parzialmente (postectomia), in modo da lasciare scoperto il prepuzio.

6

Anzitutto viene applicata una pomata anestetica sul glande ed alla base del pene, in modo da avere una prima anestesia, successivamente avviene l’infiltrazione con ago di un anestetico locale, viene quindi rimosso il tratto fimotico e la cute in sovrappiù, infine si suturano i margini della pelle con piccoli punti vicini, formati da materiale riassorbibile. Il paziente può essere in tal modo immediatamente dimesso, avrà nei giorni successivi un piccolo edema destinato a riassorbirsi in un paio di settimane, eseguirà per una settimana delle semplici medicazioni, potrà riprendere immediatamente a lavorare, per l’attività sessuale invece dovrà attendere circa 3 settimane, pena il riacutizzarsi delle ferite in via di guarigione.

7

Ma c’è anche una soluzione non chirurgica per curare la fimosi: la dilatazione progressiva dell’anello fimotico tramite dispositivi medici appositi detti tuboidi, che determinano la formazione di nuove cellule elastiche, che mantengono la situazione inalterata così come si è stabilizzata in seguito alla cura. La soluzione chirurgica è indicata nel caso la fimosi sia congenita, mentre, se si è sviluppata in seguito ad infezioni, è consigliabile la cura farmacologica, a base di pomate con aureomicina o gentamicina, da associare, nei casi più severi, ad antibiotici o antifungini orali.

8

Nelle terapie antinfiammatorie, vengono prescritti trattamenti locali a base di cortisonici, che nella fase successiva all’infezione servono ad evitare una cicatrizzazione arretrata rispetto alla localizzazione dell’orifizio prepuziale precedente all’inizio dell’infiammazione, eliminando così la necessità di subire un intervento chirurgico. Quindi, con una corretta igiene quotidina, delle creme emollienti, un’alimentazione che non ecceda con gli zuccheri, una vita sessuale con una partner che abbia le stesse accortezze di salute ed igienenelle parti intime, si può riuscire a risolvere un problema che, se curato in tempo, non è affatto invalidante né imbarazzante per la vita di un uomo.

Questo articolo è puramente informativo, in unCOME non abbiamo la facoltà di prescrivere nessuna cura né realizzare alcun tipo di diagnosi. Ti invitiamo ad andare dal medico nel caso in cui presenti qualsiasi tipo di malessere.

Se desideri leggere altri articoli simili a Come sapere se ho la fimosi, ti consigliamo di visitare la nostra categoria Malattie ed effetti collaterali.

Scrivi un commento
Ti è piaciuto l'articolo?
Come sapere se ho la fimosi