Come aiutare un bambino disgrafico
Come aiutare un bambino disgrafico è l'interrogativo che si pongono insegnanti e familiari di ragazzini cui viene diagnosticato tale disturbo. Partiamo dal presupposto che ogni bambino ha una esperienza alle spalle, traumi, alimentazione, ambiente familiare e stimoli differenti.
Se si vuole considerare la disgrafia come un disturbo da risolvere con l'intervento di terzi, cerchiamo di non opprimere ulteriormente il bimbo e capire le cause così come sono enunciate dai medici tradizionali. Vediamo quindi in questo articolo di unCome.it come aiutare un bambino disgrafico, situazione sempre più diffusa soprattutto a partire dall'ultimo decennio.
Riomedi per aiutare un bambino con disgrafia
Secondo la medicina convenzionale, la terapia contro la disgrafia prevede l'intervento di una equipe composta da
- psicologo
- logopedista
- neuropsichiatra
Questo trittico di dottori collabora in sinergia con le famiglie e le/gli insegnanti di scuola, che svolgono un ruolo fondamentale dato che sono i primi a poter valutare eventuali miglioramenti e che passano con il ragazzino la maggior parte del tempo.
Ogni progetto di intervento viene calibrato in base alla psicologia del piccolo "paziente" ma ad ogni modo prevede sempre due percorsi su due livelli diversi.
- Il primo livello si occupa di recuperare gli automatismi dove il soggetto è carente (percezione, organizzazione degli spazi e dei tempi, capacità di coordinare vista e moto, mano e occhio, muscolatura, equilibrio).
Esercizi per aiutare un bambino disgrafico
Gli esercizi per combattere la disgrafia coinvolgono tutto il corpo e sono volti a ritrovare tutti i movimenti necessari per scrivere correttamente.
Chi si è interessato di disgrafia avrà probabilmente già sentito parlare dei quaderni Erickson: si tratta di quaderni che hanno le righe di scrittura colorate in blu o giallo, facilitando la gestione dello spazio e del testo. Il foglio bianco infatti, potrebbe essere complice del disorientamento.
Un quaderno Erickson consta di tre livelli:
- scrittura dello stampatello maiuscolo, facilitata dalle righe verticali e orizzontali che aiutano ad incasellare le lettere
- scrittura del corsivo, con linee verticali e orizzontali meno spesse
- scrittura delle sillabe, con righe orizzontali più fitte in modo da riportare la scrittura a dimensioni più ridotte
Come aiutare un bambino disgrafico: il gioco
Risulta sempre molto utile impostare e presentare gli esercizi come un gioco, in modo che il bambino non si stanchi e si possa applicare con piacere al percorso per lui organizzato. Secondo gli psicologi e psicoterapeuti infantili, il piccolo deve essere a conoscenza dello scopo degli esercizi, in modo che si senta appagato dai suoi progressi.
Infine, anche a casa, è particolarmente utile che il disgrafico si alleni quanto più possibile alla lettura e alla scrittura (ma sempre in modo che non risulti una forzatura). Abbiamo visto come aiutare un bambino disgrafico, lascia un commento con la tua esperienza!
Questo articolo è puramente informativo, in unCOME non abbiamo la facoltà di prescrivere nessuna cura né realizzare alcun tipo di diagnosi. Ti invitiamo ad andare dal medico nel caso in cui presenti qualsiasi tipo di malessere.
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