Come si calcola la tredicesima (e la quattordicesima)
Nata nell’epoca fascista come premio di fine anno per i lavoratori, ed estesa a tutti con il D.P.R 1070/1960, la tredicesima è una gratifica concessa nel periodo natalizio che si matura ogni mese; infatti viene calcolata sulla normale retribuzione, con l’aggiunta di ulteriori elementi relativi al singolo dipendente. Su www.uncome.it vi spieghiamo come calcolare la tredicesima che vi spetta, in base al tipo di attività e al tipo di contratto che avete, in modo da far valere, eventualmente, i vostri diritti di lavoratori.
Passi da seguire:
In pratica: se si è lavorato per l’intero anno, si parte dallo stipendio di base (retribuzione mensile o paga oraria), cui si aggiungono:
- indennità di contingenza,
- scatti di anzianità,
- elemento distinto dalla retribuzione,
- indennità di mansione,
- premi di produzione,
- provvigioni,
- superminimi,
- indennità per maneggio denaro, cottimo,
- ulteriore retribuzione continuativa prevista nel contratto collettivo.
- indennità sostitutiva di mensa,
Se si è lavorato per meno di un anno, si dovrà calcolare la retribuzione divisa in dodicesimi e rapportata ai mesi effettivi di lavoro; se si lavora part-time, la si deve quantificare rapportandola al monte ore lavorate da chi ha un contratto full-time; se si gode di un aumento di stipendio nell’anno in corso, o si passa da part-time a full-time, si devono distinguere i due periodi in base alla retribuzione di ciascuno di essi, e calcolare la tredicesima come somma degli importi maturati in ognuno dei due momenti.
Per le colf e le badanti, al valore così ottenuto, si dovranno sommare anche il corrispettivo in denaro del vitto e dell’alloggio non usufruiti durante il periodo di ferie/permesso/malattia, insieme ad un ulteriore indennità pari circa al valore di un buono pasto, risultando pertanto in una tredicesima di valore superiore alla media delle tredicesime degli altri settori, soggetti alla tassazione di cui parleremo in seguito.
Non sono inseriti nella tredicesima questi elementi:
- lavoro straordinario,
- notturno e festivo prestati saltuariamente,
- indennità per ferie non godute,
- premi o gratifiche annuali,
- una tantum,
- rimborsi spese,
- indennità per lavori disagiati, nocivi e faticosi, indennità di vestiario.
Periodi in cui la tredicesima matura sono anche:
- maternità,
- congedo matrimoniale,
- ferie, festività/ex festività,
- riduzioni dell'orario di lavoro,
- permessi retribuiti,
- malattia finché permane la conservazione del posto,
- infortunio/malattia professionale,
- riposi giornalieri per allattamento e cassa integrazione.
Una volta ottenuto il totale derivante da tutte le voci presenti nel proprio contratto collettivo, bisogna sottrarre le detrazioni, ossia:
- versamenti all’Inail per indennità in caso di infortunio e all’Inps per indennità di malattia o maternità,
- contributi sociali e ritenute fiscali,
- contributi previdenziali versati dal datore di lavoro,
- ritenute fiscali definite in base alle aliquote del mese di corresponsione della tredicesima e diminuite delle deduzioni d’imposta.
La tredicesima serve anche a calcolare la quota di Trattamento di Fine Rapporto (TFR), dal versare al lavoratore in caso di cessazione del’attività lavorativa.
Allo stesso modo della tredicesima, viene calcolata anche la quattordicesima, distribuita tra fine giugno e luglio, estesa anche ai pensionati in base alla nuova legislazione del 2007. Per i lavoratori retribuiti a provvigione o a percentuale, il calcolo della quattordicesima avviene in base alla media degli elementi fissi e variabili della retribuzione dei dodici mesi precedenti.
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