Come occupare una casa popolare
Con la legge delega 67 di quest'anno il governo Renzi ha depenalizzato il reato di occupazione abusiva di casa popolare, l'articolo 633 del Codice di Procedura Penale che autorizza la polizia ad effettuare gli sgomberi delle abitazioni occupate abusivamente. Si potranno intentare solo cause civili (che potrebbero arrivare a durare dieci - quindici anni) denunciando gli occupanti al giudice civile. Manca ancora l'approvazione dei decreti attuativi, che necessita di altri due anni però. Vediamo su www.uncome.it come occupare una casa popolare.
Passi da seguire:
Una casa popolare è di proprietà dello Stato e per ottenerla si pagano canoni mensili agevolati (che dipendono dal reddito complessivo lordo dell’intero nucleo familiare), per ottenerla bisogna rientrare in determinate condizioni economiche disagiate e partecipare ad un bando di assegnazione indetto dal comune di residenza, tramite un modulo, cui seguono delle graduatorie che tengono conto di:
- reddito
- numero dei componenti della famiglia
- percentuale di invalidità
- figli minori a carico
- anzianità
Hanno diritto all'assegnazione di una casa popolare anche le persone disabili, i genitori single, i senza fissa dimora e le coppie giovani.
I bandi vengono indetti ogni quattro anni e l'immobile può essere locato al figlio, coniuge o altro parente dell'assegnatario deceduto qualora si possa dimostrare la convivenza con il defunto per almeno due anni prima che il bando fosse pubblicato.
Si può vendere una casa popolare dopo dieci anni dalla sua "conquista" tramite il bando di assegnazione, se non si compra si mantiene comunque la locazione; lo Stato mantiene il diritto di prelazione sull'immobile allo stesso prezzo di origine.
Tuttavia nell'assegnazione delle case popolari c'è un problema di graduatorie lunghissime e di sgomberi forzati, per il rischio di un'esplosione di violenza, fatti di estrema attualità nelle metropoli italiane degli ultimi mesi.
Si può solo cercare di aumentare la vigilanza nei quartieri a rischio, dove la lotta tra poveri, italiani ed extracomunitari, si è fatta ormai senza quartiere. I giovani dei centri sociali si oppongono ai tentativi di sgombero della polizia nei confronti delle famiglie italiane che, dopo aver tentato inutilmente di ottenere una casa popolare per anni, entrano forzatamente negli alloggi popolari.
D'altro canto esistono anche alloggi pubblici che non vengono assegnati e rimangono sfitti oppure altri che risultano assegnati a personaggi che si è scoperto appartenere ad associazioni di stampo mafioso o comunque a gruppi di delinquenti; gli interni di tali abitazioni sono arredati come delle ville di pregio.
Dal punto di vista dell'azione politica, il governo si è espresso con il decreto Lupi (o Piano casa), che prevede la vendita all’asta delle case popolari con 45 giorni di diritto di prelazione, cosa che fa rischiare la permanenza per chi non riesce ad acquistarle.
Ecco che inizia il mercato della compravendita di case popolari da parte di chi gestisce il racket delle occupazioni abusive, sia per gli italiani che per gli extracomunitari...
A quando il diritto fondamentale ad avere un rifugio sicuro per chi regolarmente chiede il diritto ad avere una casa popolare e versa i contributi per ottenerlo? E quando chi fugge da una situazione di guerra e di carestia e si comporta legalmente nel nostro Paese potrà trovare l'agognata pace e stabilità sociale?
La risposta, come diceva Bob Dylan, è "nel vento"...
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