Fido bancario

Come funziona il fido bancario

 
Valentina
Di Valentina. Aggiornato: 24 gennaio 2017
Come funziona il fido bancario
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Se è necessario coprire un fabbisogno finanziario superiore a quello disponibile sul proprio conto, bisogna chiedere alla propria banca un prestito, detto "fido bancario", che andrà restituito maggiorato non solo degli interessi maturati nel tempo e in relazione alla cifra ottenuta, ma anche rispetto alla commissione di disponibilità dei fondi. Non si tratta tuttavia di un modo semplice e veloce per ottenere denaro, o una forma particolare di finanziamento. Il fido può essere sia a tempo determinato che a tempo indeterminato. Approfondiamo questo argomento su www.uncome.it, sulla falsariga della trattazione in merito ad altri argomenti di tipo finanziario/bancario, come quelli su avallo e fideiussione.

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Passi da seguire:

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Il fido bancario a tempo determinato è un prestito a scadenza, quello a tempo indeterminato invece non ha termine, a meno che non sia revocabile con i preavvisi indicati nel contratto. Il fido viene revocato se vengono meno le esigenze che lo hanno fatto richiedere, se i criteri per meritarselo cambiano, se il giro d'affari cala vertiginosamente, senza la possibilità di giustificare il prestito precedentemente accordato. In virtù della fiducia accordata, infatti, la banca si riserva il diritto di effettuare revisioni periodiche dei bilanci e dei redditi, in modo da procedere al rinnovo o alla revoca del fido.

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Si può considerare il fido come una riserva di disponibilità finanziaria sul conto corrente che si può attivare o meno nella gestione delle operazioni quotidiane: ad esempio si possono versare degli assegni sul conto prima ancora che essi siano diventati disponibili. Se si hanno invece altri tipi di esigenze, invece, si ricorre ad altri tipi di finanziamenti: per acquistare un automezzo per l'azienda si utilizza un leasing con piano di rientro, non un fido bancario.

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Per richiedere un fido, si deve presentare alla banca un'apposita documentazione comprendente un modulo da compilare, oltre ad alcuni allegati quali i bilanci annuali, la dichiarazione dei redditi, alcuni dati infrannuali. I tempi di attesa per l'erogazione del fido corrispondono a circa 2-3 settimane, poi il giorno in cui viene concessa l'erogazione si devono portare altri documenti ancora, il giorno successivo infine si ottiene la disponibilità liquida.

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I costi per sostenere la richiesta di fido da pagare alla banca consistono nella Commissione di disponibilità dei fondi e negli interessi debitori. La prima ha sostituito la Commissione di massimo scoperto, si applica con una percentuale fissa per trimestre dello 0,50%, che in un anno può incidere un pò sui costi sostenuti dall'impresa. E' sempre obbligatorio il suo pagamento, che si usi o meno il fido bancario; tuttavia è un importo negoziabile, che potrebbe incidere per lo 0,25%, quindi in misura inferiore rispetto al previsto.

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La parte relativa agli interessi debitori va di pari passo invece con il tempo di utilizzo del fido e con la quantità di denaro di cui si usufruisce. Pertanto, se il saldo rimane sempre attivo, non si hanno interessi da pagare, mentre, se si va oltre il fido concesso, si devono pagare interessi extra-fido.

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Lo "scoperto di conto corrente" è una forma di finanziamento che serve a sopperire alle difficoltà di cassa quotidiane delle persone fisiche e giuridiche, per questo è detto anche "fido di cassa" o "scoperto di cassa". E' una forma di finanziamento interessante per il cliente, ma anche rischiosa.

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Esistono quindi il "credito in conto corrente ordinario", il "credito per elasticità di cassa", il "credito stagionale". Nel primo caso il cliente ha una situazione sempre negativa verso la banca ed è da evitare, il secondo caso prevede il ricorso alla banca solo in situazioni particolari e si ha quindi un'alternanza di periodi positivi e periodi negativi verso la banca, il terzo caso fa riferimento alla stagionalità delle entrate che, in certi periodi, sono inferiori alle uscite, con la necessità del finanziamento a breve termine.

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Lo scoperto di conto corrente prevede alcuni costi diretti, come il tasso applicato, la commissione di massimo scoperto, le spese di tenuta/chiusura conto, le spese per operazione, quelle per estratto conto e per revisione fidi, oltre ad alcuni costi indiretti, come i giorni valuta assegni, i bonifici, i RiBa, le penali per passaggio a debito, le contabili singole.

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Infine, bisogna ricordare che gli interessi maturati ogni trimestre aumentano a loro volta con il passare del tempo, per cui si può parlare di "anatocismo", situazione rischiosa provocata dallo scoperto di conto corrente, che conduce alla capitalizzazione composta, e che dimostra come utilizzare queste forme di finanziamento sia una cosa utile a breve, ma da evitare sul medio-lungo periodo.

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