Come aprire un'associazione culturale
Hai una grande passione per un’attività, un oggetto, un marchio, uno sport o una forma d’arte? Insomma, passi tutto il tuo tempo libero insieme ai tuoi amici condividendo lo stesso interesse? Allora perché non apri un’associazione culturale dedicata? Su www.uncome.it ti spieghiamo come fare.
Passi da seguire:
Le associazioni possono essere suddivise in base agli scopi: associazione generica, di volontariato, di promozione sociale, sportiva dilettantistica. Per crearle bisogna essere un gruppo di persone (almeno 3 maggiorenni), riunirsi in un'assemblea costitutiva ed approvare l’atto costitutivo e lo Statuto. Principio ispiratore deve essere la democraticità, alla luce della quale tutti sono uguali, hanno gli stessi diritti e possono essere eletti. Nell'atto costitutivo e nello Statuto devono essere presenti lo scopo dell’associazione, i requisiti per l’iscrizione, gli organi dell’associazione, il patrimonio, la sede, le norme sull'ordinamento e l’amministrazione interni, i diritti e i doveri degli associati, le condizioni per essere ammessi all'associazione, l’organigramma. Il codice fiscale dell’associazione invece deve essere richiesto all'Ufficio delle Imposte Dirette e permette il riconoscimento dell’associazione come soggetto economico.
La costituzione dell'associazione può avvenire tramite scrittura privata o con un atto pubblico; nel secondo caso, si deve registrare l’atto costitutivo all'Ufficio del Registro della propria provincia, in modo da poter stipulare contratti o richiedere contributi dagli enti pubblici, a partire dai due anni di attività dell’associazione. L’atto costitutivo e lo Statuto necessitano di una registrazione presso un notaio, con una spesa di circa 300 euro. Non avendo personalità giuridica, l’associazione non può avere beni immobili.
Se si viene riconosciuti dallo Stato italiano, si ottiene la personalità giuridica che limita la responsabilità degli amministratori per gli atti compiuti nelle loro funzioni. In questo caso, oltre alla registrazione, si deve inoltrare la richiesta alla Prefettura, in modo che, passando per il ministero competente, la pratica arrivi alla Presidenza della repubblica, che delibera entro due anni; nel caso di un’associazione in ambito provinciale o regionale, sono il Prefetto stesso o il Presidente della Giunta Regionale a dare l’ok. Inoltre è importante sapere che, per le associazioni che aderiscono ad una delle Associazioni Nazionali di settore riconosciute dal ministero (l’ARCI, l’ACLI, l’AICS, l’ANSPI, il CAPIT o l’ENDAS), sono previste agevolazioni fiscali; tale adesione va citata all'inizio dello Statuto.
Le associazioni si distinguono dalle società, che hanno scopo di lucro, e dalle cooperative, che hanno scopo mutualistico; insieme ad altri tipi di associazioni condividono obiettivi di promozione sociale e presenza sul territorio e possono far parte del settore Non-profit o Terzo settore. Il loro patrimonio deriva dai contributi degli associati, oltre che dalle attività/eventi organizzati dall'associazione stessa. Il fondo comune così costituito non può essere ripartito tra i soci e, in caso di scioglimento dell’associazione, deve essere devoluto ad un altro ente con finalità simili. In alcuni casi, lo Stato ha riconosciuto la qualifica di ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) o addirittura di ONG (organizzazione non governativa) all'associazione, come nel caso di Emergency.
Sono necessari, tra gli organi dell’associazione: l’Assemblea dei soci, che si riunisce almeno una volta all'anno, elegge il Consiglio Direttivo, approva i bilanci presentati dal Consiglio, delibera al massimo livello nell'associazione; il Consiglio Direttivo, composto dal Presidente dell’associazione, dal Vicepresidente e un altro membro, in modo da essere in numero dispari, che ha poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, tranne quelli riservati al Presidente e all'Assemblea; il Collegio dei Revisori dei Conti, eletto dall'assemblea, che controlla la gestione economico-finanziaria dell’associazione e verifica che corrisponda agli scopi sociali dello Statuto; il Presidente, che è il legale rappresentante dell’associazione, che ha responsabilità giuridica, può essere eletto dall'Assemblea o dal Consiglio Direttivo, ha una carica temporanea. Nel gestire un’associazione, si deve tenere un registro cassa per il bilancio sociale che comunque non deve essere depositato.
Le attività dell'associazione si possono anche non rivolgere ai soci, ma devono essere senza scopo di lucro, alcune attività commerciali possono inoltre essere esercitate, ma non prevalentemente rispetto alle attività associative, a meno che non si apra una partita IVA e si tengano i libri contabili con i relativi oneri fiscali. Tutti gli utili devono comunque essere reinvestiti nelle attività dell’associazione. Per rendere l’associazione come un “circolo”, o se si vogliono fornire servizi ai soci, infine, è necessario ottenere le autorizzazioni ed aderire ad un’associazione del tempo libero a diffusione nazionale con il riconoscimento del Ministero dell’Interno.
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