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Dove fare campeggio libero in Italia

Valentina
Di Valentina. Aggiornato: 10 ottobre 2017
Dove fare campeggio libero in Italia
Immagine: Forumdueruote.it

Da quando si sono verificati i terribili fatti legati al personaggio del “mostro di Firenze”, il campeggio libero è ufficialmente vietato in Italia, a differenza di quello che succede nel resto d’Europa, che in alcuni casi lo tollera o lo accetta. Si tratta di una misura legata alla sicurezza personale degli individui, con la consapevolezza che nessuno deve essere lasciato libero di rifugiarsi e nascondersi in un bosco per tutto il tempo che gli pare. Detto questo, c’è sempre la possibilità di bivaccare, quindi di trascorrere il periodo dal tramonto all’alba in un luogo che non sia agevole da raggiungere, tanto da obbligare a fermarsi in attesa dell’arrivo di un nuovo giorno. Ma ci sono delle piccole eccezioni: vediamo quali si uncome.it.

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Passi da seguire:
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Molti appassionati di campeggio documentano che alcune zone nel torinese (Malciaussia), vicino Susa, poco distante dal Parco del Gran Paradiso, oltre che nelle Alpi Orobie, nella Val Brembana, ossia il bergamasco, e nel Gruppo delle Grigne/Resegone, nel lecchese, ci siano luoghi dove è possibile sostare per un paio di giorni senza problemi legali. Si può sostare per un pic-nic, avere l’accortezza di rimuovere tutte e cartacce prodotte, aprire la tenda e pernottare entrando in pieno contatto con la natura, senza doversi sorbire i chiassosi campeggiatori dei luoghi attrezzati appositamente, senza dover utilizzare i bagni chimici spesso molto sporchi, senza dover pagare 15-20 euro per aver piantato una piccola tenda per poche ore di pernottamento. Questo per quanto riguarda il nord d’Italia.

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Se è presente un divieto di campeggio non si può sostare nemmeno con il camper, che in teoria non dovrebbe essere considerato alla stregua di una tenda, ma di fatto le guardie forestali vengono ad intimare agli occupanti di lasciare libero lo spiazzale di sosta occupato. Un’alternativa alla montagna per il campeggio libero è senz’altro il Conero, nelle Marche, vicino Ancona, secondo molti campeggiatori, che offre l’opportunità di fermarsi nella zona libera dagli stabilimenti, non vede la presenza di moltissimi turisti e presenta un litorale splendido, grazie alla difficoltà di accesso ed alla lunghezza della passeggiata in pineta da percorrere per arrivare verso la battigia. Sempre nel centro Italia, nell’Appennino tosco-emiliano, dopo Marradi e prima di Palazzuolo, pare sia possibile praticare campeggio in libertà. Qualcuno in rete ha parlato anche di Roccaraso, in Abruzzo, dove ha avuto esperienza di campeggio libero e lo consiglia pertanto agli altri.

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Per quanto riguarda il sud d’Italia, vi sono dei territori bellissimi sulla costa della Sardegna, in particolare nelle spiagge di Berchida (zona orientale) e di Capo Ferrato (provincia di Cagliari), nelle calette nella zona di Orosei, nella “Valle della luna”, vicino Capo Testa, a nord, dove si trova una comunità hippie dagli anni ’60. Anche in Puglia, nel Salento, nella pineta di Sant’Andrea, verso Otranto, è possibile fare campeggio libero per poco tempo. Infine, in Sicilia, nella provincia di Trapani, in una frazione di San Vito Lo Capo, Màcari, si può provare a montare la tenda, ammirando il mare cristallino e la sabbia splendida e soffice. Inomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta come bellezza e selvaticità dei posti, ma bisogna sempre ricordarsi che ci si accampa a proprio rischio e pericolo, sperando di essere tollerati dalle autorità locali e che la legislazione regionale non sia eccessivamente rigida e punitiva con il campeggio libero, quella nazionale lo è!

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